Le piccole attività chiedono l’aiuto del pubblico per sopravvivere, ma Alt! Non dobbiamo acquistare per forza nei negozi della nostra città, dobbiamo acquistare da chi ha dimostrato di tenere al suo lavoro e ancora di più al suo pubblico.
Cosa significa questo?
Significa che dobbiamo supportare le attività locali che hanno dimostrato di saper reagire alle difficoltà rimboccandosi le maniche e migliorandosi. Quelle attività che, anziché piangersi addosso e lamentarsi, hanno lavorato sulla comunicazione con il proprio pubblico on line, stringendo relazioni, offrendo nuovi servizi ai propri clienti. Quelle attività che non potendo aprire e accogliere clienti fisicamente, hanno trovato altri canali di vendita sul web, ovvero si sono digitalizzate.
Cosa hanno fatto le attività locali durante il primo lockdown e durante l’ultimo semi-lockdown? Cosa fanno oggi per te? Prima di acquistare da chiunque, fatti delle domande.
COMUNICAZIONE
Chiediti se l’attività locale si preoccupa di interagire con il suo pubblico on line. Risponde ai tuoi messaggi sui social o li lascia sospesi per giorni? Risponde ai commenti? Ha un numero WhatsApp Business facilmente contattabile per qualunque richiesta?
BUSINESS ON LINE
L’attività si è prodigata per cercare di spostare il suo business on line? I social sono gratuiti e tanti servizi nati in questo periodo a supporto delle attività locali hanno costi irrisori.
Labonext ha creato MyOrdini, un servizio che permette di creare listini (in caso di attività) o menu on line (in caso di ristoranti e pizzerie) per agevolare le ordinazioni/prenotazioni anche in caso di asporto. Costa appena 35 euro all’anno e permette di avere un vero sito web con dominio di primo livello.
L’utente viene agevolato all’acquisto perché non deve scorrere all’infinito la pagina social alla ricerca dell’immagine con il menu/listino e, anziché trascrivere quello che vuole o telefonare all’attività, con un clic completa l’ordine che arriva sia su WhatsApp che alla mail dell’esercente, si sente coccolato e quindi avrà più stimoli ad acquistare di nuovo in futuro.
In alternativa, esistono tanti servizi di delivery come Just Eat (per pizzerie, paninoteche, ristoranti) a cui affiliarsi pagando una commissione sulle vendite.
Per quanto concerne negozi di abbigliamento, negozi di giocattoli e altre attività, basta usare i social nel modo giusto per concludere vendite anche tramite messaggi o WhatsApp o affiliarsi ai marketplace come Amazon o eBay. Se il budget lo consente e non l’hanno ancora fatto, questo è il momento più adatto per sviluppare un e-commerce.
PRESENZA
L’attività ha pubblicato regolarmente sui social i prodotti/servizi del suo store? Meno vendite fisiche significa più tempo libero da dedicare ai social per comunicare i valori del brand/negozio/ristorante e pubblicare outfit, proposte di menu, prodotti, idee regalo, a seconda del settore per far innamorare il tuo pubblico della tua attività. Se non è stato fatto nulla, significa che il titolare non ha a cuore il suo lavoro. E perché dovresti averlo a cuore tu?
STRATEGIE
L’attività ha organizzato giveaway, dirette sui social, eventi on line, sconti e promozioni speciali, iniziative solidali e qualsivoglia iniziativa per coinvolgere il suo pubblico e fidelizzarlo?
Se le attività locali non hanno seguito nemmeno uno dei punti qui sopra e adesso pretendono che tu debba acquistare da loro, si sbagliano di grosso.
Un utente che scrive sui social è un potenziale cliente tanto quanto uno che entra nel negozio (e che potrebbe uscire senza comprare nulla) e merita attenzione, cura e presenza.
I social sono gratuiti e non rappresentano il male: sono oggi il miglior modo per comunicare i valori di un'azienda o un’attività locale e un nuovo canale di vendita da sfruttare.
Premia le attività locali che si sono impegnate e lascia perdere le altre: se nemmeno una pandemia ha cambiato il loro mindset, non è riuscito a digitalizzarle e neanche a preoccuparsi di comunicare con il suo pubblico connesso, cosa mai potrà farlo?